Comune di Nerola

Museo/Monumento

LE CHIESE

Descrizione
L'antica organizzazione ecclesiastica nelle campagne di Nerola era di tipo plebano, cioè incentrata su una chiesa principale (plebs) ed una rete di chiese minori da essa dipendenti che ne formavano il piviere. La prima attestazione storica delle chiese rurali antiche è riportata nel cartario di Farfa ed è documentata da sopravvivenze archeologiche di notevole interesse: una lunga muraglia diroccata a S. Agapito con tracce di affreschi; la chiesa di S. Giovanni alla Capocroce; la chiesa di S. Biagio con annesso convento medioevale costruito sui ruderi di una grande villa romana oggi trasformato in casale. Nel 1482, sotto la signoria degli Orsini, venne costruita nel centro storico l'attuale chiesa di S. Giorgio con tre navate, sette altari ed un abside semicircolare. La visita del Cardinale Corsini che si tenne a Nerola nel 1778 ci informa che la chiesa era arricchita di molti dipinti che furono distrutti nel 1915 in seguito ad un terremoto. Tra le opere scampate, oggi rimangono, riunite nella chiesa parrocchiale di S. Sebastiano, una grande tela con i santi protettori delle malattie: S. Biagio e S. Rocco che invocano la protezione della Madonna che tra gli angeli, benedice dall'alto il paese (metà XVIII sec.); di grande interesse artistico è un crocifisso ligneo del XVII sec.; un reliquiario con il busto dorato di S. Giorgio Martire(patrono del paese), dei primi del 1800; il fonte battesimale che risulta composto dalla articolazione di due capitelli corinzi sovrapposti, di cui uno forma labase, mentre sul capitello superiore poggia un' acquasantiera con lo stemma degli Orsini che funge da fonte battesimale (XV sec.). Inoltre nella medesima chiesa si possono ammirare una statua lignea di S. Antonio Abate del XVII sec. di grande espressività per la sua maestosa ed austera pacatezza e una statua in legno policromo di S. Sebastiano del XVII sec. Il corpo giovanile del santo benchè straziato e trapassato dalle freccie emana una grande serenità per lo sguardo imperturbabile e fiducioso rivolto verso il cielo. Questa statua è l'unico reperto appartenente all'antica chiesa romanica di S. Sebastiano demolita nel 1924 perchè ormai avviata verso una irreversibile e pericolosa decadenza.

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